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dai GIORNALI di OGGI

La Consob: "Le imprese italiane sono a rischio asfissia"

Le prospettive dell'economia restano ancora profondamente incerte e le piccole e medie imprese italiane rischiano "l'asfissia finanziaria". E' questo l'allarme che il presidente della Consob, Lamberto Cardia, ha lanciato nella sua relazione annuale ripercorrendo le turbolenze che hanno vessato l'economia italiana e globale nell'ultimo anno. Il tema della crisi permea tutto il discorso del numero uno della Cansob il cui leit motiv è: "Senza trasparenza e correttezza non c'è fiducia e senza fiducia non c'è stabilità".

2009-07-13

Ingegneria Impianti Industriali

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Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2009-07-13

lamberto cardia parla della crisi nell'incontro annuale della commissione con il mercato

"Rischio asfissia per le piccole imprese"

Consob: "Le prospettive caratterizzate dall'incertezza"

Il presidente della Consob Cardia (Olympia)

Il presidente della Consob Cardia (Olympia)

MILANO- "Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria. Si sta interrompendo un processo di ristrutturazione aziendale che negli scorsi anni aveva iniziato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale". Lamberto Cardia, presidente della Consob, durante l'incontro annuale della Commissione con il mercato, a Palazzo Mezzanotte a Milano, punta il suo intervento sulla crisi economica.

A RISCHIO- "Le prospettive restano oggi caratterizzate da profonda incertezza. I soggetti più deboli, sia nel mondo delle imprese che tra gli investitori, sono esposti a rischi maggiori. Solo le imprese di più grande dimensioni riescono a reperire sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltá nè a costi da considerare eccessivi".

TRASPARENZA- Il presidente della Commissione poi ha voluto sottolineare l'importanza della corretta informazione sui prodotti finanziari proposti ai risparmiatori e dei comportamenti delle banche che li collocano. Ed è proprio in questo ambito che Cardia ha spiegato: "Lo scorso giugno sono stati avviati accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi" bancari, "finalizzati alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale" verso la clientela. Una strategia regolamentare e non solo italiana. "La Consob - ha spiegato Cardia - è consapevole della necessità di definire una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale sulle vendite allo scoperto e, più in generale, sul fenomeno delle posizioni corte sui titoli, con l'obiettivo di salvaguardare l'integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l'efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi".

IL GOVERNO- Sul pacchetto anti-crisi, varato da Palazzo Chigi, Cardia ha sottolineato: "Gli interventi del Governo a garanzia di depositanti e a sostegno della raccolta bancaria hanno svolto un ruolo importante nell’evitare il pericolo di esasperazione degli effetti della crisi nel momento più acuto, prevenendo ingiustificate ondate di panico che hanno indotto i governi di altri paesi ad assumere determinazioni in altri periodi nemmeno immaginabili". Per Cardia "il nostro Paese, pure se gravato da un debito pubblico che ne condiziona l’agire, ha dimostrato una tenuta di sistema che costituisce motivo di conforto, dando prova di tempestività negli interventi e di sostanziale stabilità delle sue banche, per altro in alcuni casi protagoniste di tormentate vicende negli ultimi anni".

ALITALIA- E sulla compagnia aerea la Consob "prende atto dei recenti interventi pubblici di ristoro volti a rispondere alle fondate attese degli obbligazionisti e ai disagi degli azionisti". Cardia ha poi aggiunto che più volte l'Autorità ha segnalato, nelle sedi istituzionali competenti, la necessità di iniziative a tutela dei consumatori.

LE FAMIGLIE- La situazione di turbolenza sui mercati finanziari ha determinato un aumento dell’avversione al rischio degli investitori retail: si può infatti stimare che a fine 2008 - rileva la relazione annuale della Consob - circa il 62% delle ricchezza finanziaria delle famiglie italiane risultava investita in depositi e titoli di Stato, contro una quota del 51% di fine 2007. Circa l’11% della ricchezza finanziaria complessiva delle famiglie si è quindi spostata dai prodotti e strumenti più rischiosi (azioni, bond, risparmio gestito, polizze) ai depositi e titoli di Stato.

L'UTILE- Nel 2008 la raccolta complessiva dei principali gruppi italiani si è ridotta di circa 137 miliardi (-1,5%) riportandosi su livelli simili a quelli del 2005. La raccolta diretta è cresciuta di circa 26 miliardi di euro (+1,5%) grazie all'incremento della raccolta obbligazionaria (+3%) e dei depositi (+1,9%), mentre la racolta da banche è calata del 2,2%. La raccolta indiretta si è fortemente contratta riducendosi di circa 164 miliardi dei euro (-11,2%) a causa di una riduzione del 20,1% del risparmio gestito (-130 miliardi), a fronte di una flessione più contenuta del risparmio amministrato (-4,2% pari a -34 miliardi). Il valore complessivo dei titoli di proprietà dei principali gruppi bancari italiani è fortemente diminuito dai 297 miliardi di fine 2007 a 225 miliardi (-24,4%), con una riduzione del 37,4% dei titoli di negoziazione, del 19,1% dei titoli disponibili per la vendita e del 5,8% di quelli valutati al fair value. Titoli di stato e obbligazioni rappresentavano a fine 2008 circa l'88% del totale dei titoli in portafoglio, mentre il peso dei titoli strutturati si è ridotto dal 5% al 2,3%. La quota del portafoglio titoli sul totale attivo è scesa dal 13,1 al 9,5%, mentre la quota sul totale impeghi è diminuita dal 18,7 al 13,4%.

 

13 luglio 2009

 

 

REPUBBLICA

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2009-07-13

[an error occurred while processing this directive]Nel mirino la correttezza degli istituti nei confronti dei clienti

Allarme del presidente della Consob

"Pmi a rischio asfissia finanziaria"

Allarme del presidente della Consob "Pmi a rischio asfissia finanziaria"

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana

MILANO - "Lo scorso giugno sono stati avviati accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi" bancari, "finalizzati alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale" verso la clientela. Lo ha annunciato il presidente della Consob, Lamberto Cardia, nel suo discorso al mercato in occasione dell'assemblea annuale, in corso nella sede della Borsa Italiana, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel corso della sua relazione, Cardia ha reclamato maggiore trasparenza in tutti i settori finanziari, ha stigmatizzato le società calcistiche (un errore la quotazione) e ha lanciato l'allarme per le Pmi: finché dura la crisi, e il credito rimane difficile da reperire, "rischiano l'asfissia".

Le Pmi a rischio di asfissia finanziaria. Sul tema più generale della crisi, il presidente della Consob ha confermato l'allarme sulle condizioni delle piccole imprese, strangolate dalle restrizioni del credito: "Le prospettive restano oggi caratterizzate da profonda incertezza - ha detto - i soggetti più deboli, sia nel mondo delle imprese che tra gli investitori, sono esposti a rischi maggiori". In particolare solo le imprese di grandi dimensioni riescono a reperire mezzi finanziari senza gravi difficoltà, mentre "gran parte delle imprese medio-piccole trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria. Si sta interrompendo un processo di ristrutturazione industriale del settore che negli anni scorsi aveva cominciato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale".

Banche lente ad applicare Mifid. Il riferimento ai principi di correttezza è ai principi della Mifid, la direttiva Ue che impone di porre l'interesse del cliente al centro nella prestazione dei servizi di investimento. Principi che le banche, a un primo giudizio della Consob, si stanno dimostrando lente ad applicare. "Nei confronti delle grandi banche abbiamo - ha detto Cardia - riscontrato una generalizzata lentezza nel passaggio ad un'ottica imprenditoriale che ponga realmente al centro delle strategie aziendali il servizio al cliente". La correttezza, ha insistito Cardia, deve permeare tutti i comportamenti del mercato finanziario: "Senza trasparenza e correttezza non c'è fiducia e senza fiducia non c'è stabilità".

Aumentato valore derivati in portafoglio banche. Se il valore complessivo dei titoli di proprietà dei principali gruppi è sceso del 24% (da 297 a 225 miliardi), e il peso dei ritoli strutturati si è ulteriormente ridotto dal 5% al 2,3%, il valore di mercato lordo dei derivati di negoziazione è salito da 198 a 367 miliardi (+85,3%). Per cui da un lato la Consob ha rilevato un miglioramento dei rischi di mercato, ma dall'altro "sia l'ammontare dei derivati con fair value positivo, passati da 97 a 183 miliardi, che il fair value lordo complessivo indicano un aumento del rischio di controparte".

Ma gli italiani preferiscono i titoli pubblici. Al contrario, i comportamenti dei risparmiatori italiani, preoccupati dalla crisi, sono sempre più conservativi: a fine 2008 circa il 62% della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane risultava investita in depositi e titoli di stato, contro una quota del 51% a fine 2007. L'11% della ricchezza finanziaria complessiva delle famiglie - si legge nella relazione - si è dunque spostata dai prodotti e strumenti più rischiosi ai depositi (che ne assorbono il 44% contro il 38% del 2007) e titoli di stato (18% contro il 13%). Il 2008 segna inoltre il sorpasso delle obbligazioni bancarie italiane sui fondi: la percentuale di famiglie che detengono obbligazioni delle nostre banche è infatti passata dal 9,3% al 7,7%, mentre per quanto riguarda i fondi comuni la quota è scesa dal 12% al 7%.

Regolamentare le vendite allo scoperto. Sempre in tema di correttezza e trasparenza dei mercati finanziari, il presidente della Consob ha ribadito come sulle vendite allo scoperto serva "una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale". "La Consob - ha spiegato Cardia - è consapevole della necessità di definire una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale sulle vendite allo scoperto e, più in generale, sul fenomeno delle posizioni corte sui titoli, con l'obiettivo di salvaguardare l'integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l'efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi".

Presto le nuove norme sulla transparency. Cardia ha infine confermato che la Consob sta per "adeguare le norme regolamentari in materia di 'transparency', ovvero per il mantenimento o meno degli avvisi finanziari a pagamento sui quotidiani nazionali". Infatti, sulla scorta di una direttiva europea, la Consob aveva abrogato, sia pure in misura progressiva, l'obbligo degli avvisi finanziari a pagamento, prevedendone una sostituzione graduale con quelli via Internet. Decisione contestata dalla Fieg con un ricorso al Tar e ribaltata da un decreto del governo.

Un errore quotare le società calcistiche. Come già detto in passato, il presidente della Consob ha ribadito che "il calcio in Borsa rappresenta un settore strutturalmente interessato dalla diffusione di voci e indiscrezioni, spesso amplificate da una sensibilità esasperata". Il riferimento è ai tre club calcistici quotati a Piazza Affari ovvero As Roma, Juventus e Lazio.

(13 luglio 2009)

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-07-13

La Consob: "Le imprese italiane sono a rischio asfissia"

Le prospettive dell'economia restano ancora profondamente incerte e le piccole e medie imprese italiane rischiano "l'asfissia finanziaria". E' questo l'allarme che il presidente della Consob, Lamberto Cardia, ha lanciato nella sua relazione annuale ripercorrendo le turbolenze che hanno vessato l'economia italiana e globale nell'ultimo anno. Il tema della crisi permea tutto il discorso del numero uno della Cansob il cui leit motiv è: "Senza trasparenza e correttezza non c'è fiducia e senza fiducia non c'è stabilità".

I soggetti più deboli all'interno delle imprese sono quelli maggiormente esposti a rischi: "Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria - ha detto - Solo le imprese di grandi dimensioni riescono a reperire sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltà né a costi da considerare eccessivi".

Da parte delle banche italiane Cardia lamenta una certa lentezza nel dare risposte alle esigenze dei clienti. "La Consob nell'ambito del piano di vigilanza informativa sui principali gruppi bancari - ha sottolineato - ha riscontrato una generalizzata lentezza nel passaggio a un'ottica imprenditoriale che ponga realmente al centro delle strategie aziendali il servizio al cliente". Di qui l'avvio di accertamenti ispettivi a giugno a carico dei primi cinque grandi gruppi bancari nazionali.

Apprezzamenti invece sono andati all'azione svolta dal Governo.

"Gli interventi del Governo a garanzia di depositanti e a sostegno della raccolta bancaria - ha affermato - hanno svolto un ruolo importante nell'evitare il pericolo di esasperazione degli effetti della crisi nel momento più acuto, prevenendo ingiustificate ondate di panico che hanno indotto i governi di altri paesi ad assumere determinazioni in altri periodi nemmeno immaginabili".

Nella relazione grande attenzione è stata riservata anche al ruolo di una regolamentazione sovranazionale. Di qui l'invito affinchè si vada verso un "rafforzamento delle istituzioni europee efficace e non condizionato da compromessi e logiche parziali".

13 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-07-13

Il testo del discorso del presidente Cardia

Introduzione

La crisi finanziaria e gli assetti istituzionali della vigilanza

La crisi e la tutela dei risparmiatori

Il ruolo del governo societario nella crisi e la tutela degli azionisti di minoranza

La strategia regolamentare e di vigilanza della Consob

 

 

Consob, rischio asfissia per piccole e medie imprese

13 luglio 2009

Lamberto Cardia

La crisi finanziaria e la recessione rappresentano un grosso rischio per le pmi italiane. L'allarme arriva dal presidente della Consob, Lamberto Cardia, che, nella relazione annuale dell'autorità di controllo sui mercati e la borsa, sottolinea che "gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria".

Solo le imprese più grandi riescono a reperire "sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltà né a costi da considerare eccessivi", mentre gran parte delle imprese medio-piccole "trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria", ha aggiunto Cardia.

Il presidente della Consob ha sottolineato la capacità di tenuta del sistema italiano che, pur gravato da un "debito pubblico che ne condiziona l'agire", ha comunque dato prova "di tempestività negli interventi e di sostanziale stabilità delle sue banche, peraltro in alcuni casi protagoniste di tormentate vicende negli ultimi anni". La politica economica "ha svolto e continua a svolgere una funzione fondamentale per contenere le conseguenze sociali della crisi e per introdurre i necessari stimoli per la ripresa. Gli interventi del Governo a garanzia dei depositanti e a sostegno della raccolta bancaria hanno svolto un ruolo importante nell'evitare il pericolo di una esasperazione degli effetti della crisi nel momento più acuto, prevenendo ingiustificate ondate di panico".

13 luglio 2009

 

 

 

 

Faissola: "Moratoria sui crediti alle imprese da settembre"

13 luglio 2009

 

La moratoria sui crediti alle imprese da parte del sistema bancario italiano potrebbe partire "a settembre".

Lo ha detto il presidente dell'Abi Corrado Faissola, al termine della relazione della Consob.

"Ci stiamo lavorando, oggi non ne abbiamo parlato - ha detto Faissola a chi chiedeva se avesse toccato l'argomento con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, anch'egli presente a Palazzo Mezzanotte - sono cose molto complesse e delicate".

Faissola ha detto che un incontro tra le parti, inclusa Confindustria, potrebbe già tenersi nei "prossimi giorni".

Secondo il presidente di Abi "nell'attuale contingenza economica il problema per le imprese non è tanto l'asfissia finanziaria quanto la mancanza di domanda di credito".

Per Faissola "i primi ad essere preoccupati sono proprio le imprese ma non per mancanza di flussi di credito, che peraltro sono abbondanti e che non hanno creato attrito e danni particolari, bensì per il riposizionamento delle imprese in ogni settore sul livello della domanda post crisi che nessuno conosce".

13 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

Consob, per ridare fiducia ai mercati regole condivise ma anche trasparenza

di Antonella Olivieri

13 luglio 2009

Lamberto Cardia discute con Giulio Tremonti al termine dell'incontro di Palazzo Mezzanotte (Ap/Lapresse)

Rischio asfissia per piccole e medie imprese

Il testo del discorso del presidente Cardia

Faissola: "Moratoria sui crediti alle imprese da settembre"

Potrebbe essere l'ultima relazione annuale di Lamberto Cardia da presidente Consob (il suo mandato scade nel giugno dell'anno prossimo). Forse per questo il tradizionale incontro col mercato che si è svolto a Palazzo Mezzanotte, dove una volta si svolgevano le contrattazioni di Piazza Affari, è stata soprattutto l'occasione per fare un consuntivo e delineare gli auspici e le linee guida per quello che dovrebbe ancora essere fatto in futuro. Ciò dopo che la crisi finanziaria ha messo in luce l'esigenza di armonizzare le regole a livello non solo europeo ma anche internazionale, perchè la tutela del risparmiatore non può essere messa a repentaglio dalla concorrenza tra ordinamenti. Un assetto "concorrenziale", infatti, necessariamente tende ad accentuare "pratiche di vigilanza dal "tocco leggero"", come le ha definite Cardia.

Così, il presidente della Consob vede con favore il tentativo di dar vita a un sistema europeo di vigilanza finanziaria (si parla di un'authority centrale con poteri vincolanti), per coordinare la sorveglianza dei gruppi transnazionali e definire un "libro delle regole da applicare a tutti gli operatori". Viene sollecitato un approccio globale alle regole di applicazione del fair value: anche se la "validità del principio in sè non deve essere messa in discussione" – è opportuno che la revisione delle modalità con cui viene messo in atto sia coerente con gli standard americani e internazionali. O, ancora, viene richiamata la necessità di definire una strategia "regolamentare, stabile e coordinata" sulle vendite allo scoperto, pratica che era stata sospesa nell'emergenza a macchia di leopardo sui diversi mercati.

Ma alla fine, ha sottolineato Cardia, non si può confidare solo sull'efficacia di regole calate dall'alto, "è il sistema che deve cambiare". In sostanza sono i principi che devono essere condivisi. Perchè "senza trasparenza e correttezza non c'è fiducia e senza fiducia non c'è stabilità".

13 luglio 2009

 

 

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